IPOTESI RIFORMA DELL ASSISTENZA TERRITORIALEDETERMINATA DAL PNRR

REGALO AL PRIVATO!

Roma, 24 Settembre 2021 – Il sindacato autonomo analizza il documento delle regioni sulle ipotesi di riforma dell’assistenza territoriale determinata dal piano nazionale di ripresa e resilienza.

«Un progetto, non progetto,» sostiene Angelo Testa, presidente nazionale SNAMI «che presenta a tratti aspetti inquietanti. Uno per tutti che la debolezza strutturale della Medicina Generale con conseguente insufficiente risposta alla pandemia sia stata la causa di tante morti compresa quelle degli innumerevoli Colleghi eroi morti sul campo svolgendo il proprio lavoro e la loro missione. Come se Noi fossimo i gestori del sistema e non solamente il terminale di un sistema mal gestito dalla politica!»

«I contratti sono fermi da anni,» aggiunge Gianfranco Breccia, segretario nazionale Snami, «il potere di acquisto o per meglio dire il potere di sopravvivenza dei medici è sceso nel tempo a livelli di indecenza, ha avuto come risultato a non rendere appetibile il lavoro nel territorio, la non programmazione sui pensionamenti, ampiamente denunciata dallo SNAMI nel tempo, ha portato i medici a non trovare i sostituti naturali, ed il carico di lavoro sempre più gravoso hanno ridotto il territorio in questo stato.»

«Depotenzio il sistema pubblico ed apro un’autostrada al privato» sottolinea Domenico Salvago, vicepresidente nazionale SNAMI, «magari attraverso una fase interlocutoria mista, per non farla troppo sporca. La fine della garanzia a tutti i cittadini, in condizioni di uguaglianza, all’accesso universale all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie, in attuazione dell’Art. 32 della Costituzione. Il privato deve fare il profitto e non è nel suo DNA garantire le cure gratuite ai meno abbienti.» «Il sistema ha trovato il capo espiatorio ai propri reiterati fallimenti» conclude Angelo Testa «ed adesso vorrebbe sferrare l’assalto finale. Troverà la nostra opposizione e quella dei nostri pazienti

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