TAMPONI RAPIDI ESEGUITI DAI MMG

NO ALL’OBBLIGATORIETA’, MEDICI E PAZIENTI A FORTE RISCHIO CONTAGIO

Roma, 30 Ottobre 2020 – “Posizioni del tutto irricevibili e contraddittorie” I vertici nazionali dello SNAMI non usano mezzi termini nel biasimare l’ultima versione di un’intesa accettata da FIMMG e INTESA, che hanno sottoscritto l’accordo con la SISAC, sulla scorta dell’atto di indirizzo della Conferenza Stato Regioni. «è prevalsa la linea della obbligatorietà imposta ai Medici che dovranno svolgere sui pazienti i test per i tamponi rapidi.» dice Angelo Testa, Presidente nazionale SNAMI «Non siamo assolutamente disposti a transigere sui diritti dei Medici di Medicina Generale e sulla tutela della loro salute e delle loro famiglie, ecco perché lo SNAMI non ha firmato e rigetta l’intesa. «Imporre l’obbligatorietà avrà come conseguenza mettere a rischio la salute dei Medici anziani o con patologie pregresse e lo stesso vale per i pazienti,» sostiene Salvatore Cauchi, addetto stampa nazionale SNAMI, «e se poi qualche paziente sottoposto a tampone rapido risultasse positivo, quali protocolli bisognerebbe attivare? Dovremmo noi stessi sospendere l’attività lavorativa e lasciare i nostri pazienti senza assistenza sanitaria». I vertici SNAMI non condividono le posizioni della Fimmg e del loro segretario nazionale Silvestro Scotti e lo invitano a ripensarci anche prendendo in considerazione la non unanimità di vedute all’interno della Fimmg stessa. «Basta considerare quello che è stato scritto dalla Fimmg Alto Adige-Sudtirol» ricorda Gennaro Caiffa, vicesegretario nazionale SNAMI. «I medici di Bolzano parlano di “difficoltà applicative” dell’accordo e anche altre realtà italiane si stanno esprimendo in tal senso». «Il Medico di Assistenza Primaria deve avere la libertà di scegliere se somministrare i test a pazienti oppure astenersi» conclude Angelo Testa «perché viceversa sarebbe costretto ad andare allo sbaraglio per il rischio concreto del contagio, in un contesto di poca sicurezza per se e per i propri assistiti».

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